Sorta nell’Alto Medioevo sui resti di un villaggio peuceta di età preromana, Acquaviva deve il nome alla vasta falda acquifera che per secoli ha attirato le genti della “Siticulosa Apulia” di Orazio. L’acqua sotterranea, che ancor oggi si può “spiare” dai pozzi del Centro Antico, ha reso fertili i terreni e conferisce oggi la tipica, dolce freschezza alla rinomata Cipolla Rossa. L’importante tradizione religiosa è testimoniata dalle suggestive chiesette dei vicoli, dalla Festa della Madonna con il rito del “lancio del Pallone” e dalla Cattedrale che, con il suo bel rosone e la preziosa cripta dai sontuosi altari argentei, sfida da piazza dei Martiri l’elegante Palazzo De Mari, antico castello Normanno poi residenza principesca dei banchieri genovesi De Mari e oggi Municipio. Piazza Vittorio Emanuele mostra l’unica Cassarmonica in muratura dell’Italia centromeridionale, monumento alla Banda Musicale, fondata nel 1797, che nel suo curriculum vanta premi a Istanbul e Stoccolma. La città ospita anche il più grande Osservatorio Astronomico pugliese.
Ad Acquaviva esiste la più ampia popolazione di alberelli di Primitivo Gioia del Colle di tutta l’area interessata dalla Doc. La produzione di questo tipo di vino arriva ad Acquaviva intorno al 1820 e trova condizioni pedoclimatiche ideali – anche a causa della presenza di acqua nel sottosuolo – che ne consentono una notevole diffusione. Il rilancio delle produzioni, che erano state in parte abbandonate, avviene nei primi anni Duemila grazie alle cantine Chiaromonte e Polvanera, quest’ultima sul territorio di Gioia del Colle. Oggi il Primitivo di Acquaviva è ritenuto di particolare eleganza e longevità ed è di grande interesse sul piano enologico. Grazie al contenuto di polifenoli, a dosi moderate può avere effetti positivi sul sistema cardiovascolare. Di recente si sta promuovendo un censimento degli alberelli, per la creazione di un parco che ne garantisca la valorizzazione e la tutela.